Il suo indice puntava alla Luna

Non aveva mantello…. sembrava scivolare nella Notte…non si poteva dire fosse un’Ombra perchè aveva un alone luminoso, come di stelle intorno a sè. Oh, trovare, trovare la strada….(perchè si dice tutti abbiano una meta, ma le voci del mondo sono così confuse, rinchiuse in stanze oscure).
Per Lui, però soltanto nell’oscurità tutto acquistava un senso, quando gli altri non vedevano. Allora poteva aprire le ali e passare sopra gli alti muri, le case…gli sguardi..”oltre” al di là…. dove si perde il tempo e lo spazio…..
Sentiva tutte le voci del silenzio “vedeva” ad uno ad uno i sogni. Erano come fiammelle brillanti, piccoli echi sonori, una nota armonica  in una vastità di vuoto. Poi un prato Il Bosco…. cos’era quel sorriso così particolare? Era un Faro di un notturno porto?
Era il giardino di un bimbo…. era quella prateria che ogni animale sogna,  era l’ampia biblioteca nel cielo dei Sapienti?
Non aveva cappello (e dire che di solito lo portava a punta) ma il suo indice puntava alla Luna….il cordone d’argento era ancora vivido…la vita continuava… la farfalla respirava tranquilla e al sorriso rispose con un solo sguardo…i suoi sogni come perline infilate risalirono ad uno il percorso…. Ci sarebbero stati nuovi luminosi pensieri tra gli scaffali del Cielo!

Arturo Ferrara
(già pubblicato in “aiuola” in Splinder)

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